La storia

Istituto di Istruzione superiore Alessandrini-Marino

Dal primo settembre 2009, per effetto del processo di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, l’ITIS ‘Emilio Alessandrini’ e l’IPSIA ‘Ettore Marino’di Teramo, pur mantenendo invariate le loro caratteristiche sul piano strutturale e didattico, sono stati accorpati dal punto di vista amministrativo in un unico Istituto di Istruzione Superiore ‘Alessandrini-Marino’.

Istituto Tecnico Industriale “Emilio Alessandrini” Teramo

L’Istituto Tecnico Industriale Statale “Emilio Alessandrini”, fondato nel 1959, è sempre stato un valido ed aggiornato centro di formazione tecnico – scientifica nell’ambito del territorio teramano. La nostra scuola, con le specializzazioni ad indirizzo elettrotecnico e meccanico, si inserì sin dalla sua istituzione nel processo di trasformazione e di sviluppo economico e sociale della provincia di Teramo, che, nel volgere di qualche decennio, modificò radicalmente la realtà produttiva da agricola ad agricolo-industriale Alle tradizionali specializzazioni, successivamente, si aggiunsero Chimica industriale nell’anno 1969, Telecomunicazioni (ora divenuta Elettronica e Telecomunicazioni) nel 1985 e Informatica nell’a.s. 2007-2008. A partire dall’a.s. 2006/2007 è stato attivato un corso serale (progetto Sirio) per lavoratori-studenti ad indirizzo Elettrotecnica ed automazione. Con pieno successo i diplomati dell’I.T.I.S. si sono inseriti, nel corso degli anni, nei più diversi settori produttivi pubblici e privati, facendosi ovunque apprezzare e contribuendo decisamente alla crescita dell’industrializzazione della provincia, spesso come promotori di iniziative produttive sul territorio. Questo processo continua tuttora e mostra il passaggio da un’industria che negli anni sessanta assorbiva soprattutto manodopera poco qualificata ad un’industria più matura, con prevalenza di personale tecnico specializzato e qualificato. Gli studenti che hanno proseguito gli studi universitari hanno generalmente conseguito la laurea nelle facoltà a carattere scientifico-tecnologico, come ingegneria, fisica, chimica ed operano nel mondo dell’industria, delle libere professioni, dell’insegnamento e della pubblica amministrazione.

Emilio Alessandrini

Alessandrini nasce il 30 agosto del 1942 a Penne, in provincia di Pescara. Dopo la maturità classica, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli. Con una tesi in procedura penale, si laurea nel 1964. Nel 1967 vince il concorso in magistratura e l’anno successivo è sostituto procuratore della Repubblica a Milano. Si sposa con Paola Cecilia Bellone il 25 ottobre del 1969. L’anno dopo nasce suo figlio Marco. La prima grande inchiesta di cui si occupa è quella legata alla strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969. Il 27 agosto del 1972 vengono incriminati Franco Freda e Giovanni Ventura. Il 6 febbraio del 1974 Alessandrini deposita in tribunale una requisitoria lunga e articolata in cui spiega il coinvolgimento di Freda e Ventura, racconta le responsabilità dei neofascisti, e, soprattutto, evidenzia i collegamenti fra l’eversione di destra e alcune frange degli apparati informativi dello Stato. Il 29 gennaio 1979, a Milano, all’incrocio fra viale Umbria e via Muratori, otto colpi di pistola uccidono Alessandrini, che, come ogni mattina, ha accompagnato suo figlio Marco a scuola. È in macchina, fermo al semaforo. Sergio Segio, componente del gruppo terroristico di Prima linea, spacca il vetro dell’automobile di Alessandrini con il calcio della pistola e gli spara alla testa. Gli ultimi colpi provengono da Marco Donat Cattin. Come scrive Walter Tobagi all’indomani del delitto: ‘sarà per quella faccia mite, da primo della classe che si lascia copiare i compiti, sarà per il rigore che dimostra nelle inchieste, Alessandrini è il prototipo del magistrato di cui tutti si possono fidare, …era un personaggio simbolo, rappresentava quella fascia di giudici progressisti, ma intransigenti, né falchi chiacchieroni, né colombe arrendevoli’. E in effetti, Alessandrini coniugava il rigore richiestogli dalla professione con la necessità di capire i fenomeni più drammatici della politica e della società del suo tempo. Al terrorismo rosso aveva dedicato il proprio impegno dopo il processo per la strage di Piazza Fontana. Un impegno costante, espresso su fronti diversi. Solo grazie al terrorista pentito Roberto Sandalo, fu possibile, nel maggio 1980, rivelare ai magistrati inquirenti i membri del commando che uccise Alessandrini. Il processo si aprì nel maggio del 1983 e si concluse nel dicembre di quell’anno. La seconda Corte d’assise di Torino, dopo dieci giorni di camera di consiglio, condannò Sergio Segio all’ergastolo e Bruno Rossi Palombi a ventiquattro anni di reclusione. A coloro che si dissociarono dalla lotta armata, come Marco Donat Cattin, spettarono pene minori.

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Istituto Professionale Statale “Ettore Marino” Teramo

Istituito con DPR del 10 luglio 1960, n. 2020, La legge Casati, promulgata il 13/11/1859 ed estesa poi a tutto il Regno, oltre all’obbligatorietà della scuola elementare, prevedeva l’istituzione di scuole secondarie divise in tre rami: Istruzione superiore; Istruzione superiore classica; Istruzione tecnica. Quest’ultima, con lo sviluppo scientifico e tecnologico, diventava necessaria ed importante sia negli Stati economicamente avanzati che in Italia dove l’industrializzazione iniziava il suo primo sviluppo. La Provincia e la città di Teramo in questo periodo presentavano un’economia prettamente agricola e risentivano dell’arretratezza economica comune a tutte le Regioni del passato Regno Borbonico. Prima dell’unità d’Italia, a Teramo esisteva una sola scuola secondaria superiore: Il Real Collegio “S.Matteo” fondato nel 1814 e successivamente trasformato nel 1857 in Regio Liceo di grado universitario. La legge Casati trasformò il Real Collegio in Ginnasio (un triennio inferiore ed un biennio superiore) e liceo (triennale) di indirizzo classico umanistico, ma nello stesso tempo apriva le porte all’istituzione di Istituti di indirizzo tecnico industriale. La scuola tecnica fu istituita a Teramo privatamente nel 1865 per interessamento dell’insigne prof. Settimio Costantini e di alcuni Professori del Regio Liceo Ginnasio ed era finanziata dal Comune. Nello stesso periodo la Camera di Commercio del tempo iniziava a sviluppare e discutere un progetto che prevedeva la creazione in Teramo di una “Scuola d’arte e mestieri” aventi caratteristiche simili alla scuola di avviamento professionale. Il progetto era stato promosso inizialmente dalla “Società Operaia Teramo” che nel chiedere l’istituzione della scuola faceva riferimento alla diversa situazione degli operai nel teramano rispetto a quella degli operai del nord, a causa dell’assoluta mancanza di strutture scolastiche pratico-sperimentali in cui gli operai potevano acquisire quelle competenze necessarie per migliorare le specifiche attività artigianali e industriali presenti nel territorio, ma in crisi perché non riuscivano a reggere la concorrenza delle attività più qualificate del nord. Ottavio Sardella, presidente della “Società Operaia Teramo” per reperire i fondi per l’istruzione, più che allo Stato, si rivolgeva agli Enti locali, Comune, Provincia e Camera di Commercio.

Istituto “Ciotti-Ventilii” Esercitazione in laboratorio di falegnameria

Istituto “Ciotti-Ventilii” Esercitazione in laboratorio di aggiustaggio

Tale progetto per l’incapacità degli Enti locali non ebbe successo, ma la proposta fu sostenuta dall’On. Settimio Costantini allora segretario del Ministero della Pubblica Istruzione. Dopo nuovi accertamenti ed indagini venne espresso parere favorevole per l’istituzione di una piccola officina di lavori in ferro e di ebanisteria. Nel 1888 si avviò un nuovo progetto tenendo conto delle indicazioni ministeriali che prevedevano di unire in una sola sezione, meccanica e falegnameria, con l’aggiunta dei lavori in plastica e litografia. Per mancanza di fondi la scuola fu costretta a chiudere. Nel 1907 si ripropose la fondazione di una nuova scuola di “Arte e Mestieri” concepita come luogo di istruzione teorica ed esercitazioni pratiche. Secondo il progetto la scuola, questa volta finanziata non solo dagli Enti locali, ma anche dal Ministero, prevedeva due sezioni per la lavorazione del legno e per la lavorazione dei metalli. Ai docenti si aggiungeva il personale addetto all’istruzione pratica. La scuola aveva durata cinque anni, con esame al termine di ogni anno. Il 28 dicembre del 1912 fu aperta la Scuola Tecnica Industriale di Teramo con il nome “Regia Scuola Industriale di Teramo” con sede in via Pascoli, nei locali della Camera di Commercio. Requisiti richiesti: un’età non inferiore ai 12 anni e un certificato di 6ª classe (la legge Orlando nel 1904 infatti estendeva l’obbligo di frequenza sino al dodicesimo anno di età) gli indirizzi erano: lavorazioni in legno e lavorazioni dei metalli. I corsi duravano 5 anni ed erano divisi in un triennio al termine del quale si consegnava la licenza ed un successivo biennio di specializzazione. Fino al 1960 la scuola venne intitolata a due benefattori: Giacinto Ciotti e Pasquale Ventilii. Dopo la riforma della scuola media unica e la trasformazione della Scuola Industriale in Istituto Professionale venne chiamata “Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato”.

Alcuni scatti storici del nostro Istituto e le persone che lo hanno reso grande